Pancreatite nel cane: meglio conoscerla

Il pancreas è un organo a doppia funzione: produce gli enzimi digestivi (amilasi, lipasi e proteasi) e ormoni per la regolazione della glicemia, come l’insulina, il più noto.

Proprio perché produce e libera enzimi per la digestione, il pancreas è come una polveriera: basta una scintilla per innescare una reazione a catena che può danneggiare non solo l’organo stesso ma anche altre parti dell’organismo, con conseguenze disastrose.

Pancreatite cronica nel cane: meglio conoscerla

Il pancreas è un organo a doppia funzione: produce gli enzimi digestivi (amilasi, lipasi, proteasi) e ormoni per la regolazione della glicemia, il più conosciuto è l’insulina.

Proprio perché produce e libera enzimi per la digestione, il pancreas è come una polveriera: basta una scintilla per innescare una reazione a catena che può digerire sia l’organo stesso che tutto il resto dell’organismo, con conseguenze disastrose.

Infatti, una pancreatite fuori controllo, chiamata in gergo medico pancreatite acuta o attacco acuto di pancreatite, è una delle condizioni più gravi e una delle più rapide a mettere a rischio la vita del paziente.

Il pancreas, come tutti i distretti del corpo, può andare incontro a infiammazione.

Non sono ancora del tutto chiariti i meccanismi che portano all’infiammazione del pancreas, ma è stato riconosciuto che alcune condizioni sono direttamente responsabili:

  • Infezioni della colecisti, che possono propagarsi al dotto comune del pancreas. Per questo motivo, quando viene diagnosticato anche solo casualmente del fango biliare, è fondamentale intervenire per evitare che l’infezione si estenda al pancreas.
  • Diete ricche di radicali liberi, provenienti da grassi ossidati come quelli derivati da fritture o cotti a temperature inadeguate.
  • Disturbi metabolici, come l’ipotiroidismo.
  • Farmaci, che in alcune situazioni possono contribuire allo sviluppo della pancreatite.

La pancreatite può iniziare con un’infiammazione di basso grado, spesso non rilevabile da sintomi evidenti né da esami generici, poiché i valori di amilasi e lipasi possono rimanere normali.

Quando è necessario trattare la leishmaniosi con farmaci come la miltefosina o gli antimoniali di Glucantime, è essenziale sapere se il paziente presenta una condizione di pancreatite, anche subclinica (senza sintomi evidenti). Questi farmaci, infatti, possono peggiorare la condizione di partenza.

Una pancreatite accentuata può evolvere rapidamente, portando a una massiva liberazione di enzimi digestivi nel sangue, con conseguenze potenzialmente fatali.

Esami da eseguire per diagnosticare la pancreatite, anche subclinica:

  1. Lipasi DDGR
    Questo enzima è specifico del pancreas. La sua presenza nel sangue indica che le cellule dell’organo stanno soffrendo e stanno rilasciando gli enzimi contenuti al loro interno. Sebbene non sempre indichi una pancreatite conclamata, segnala comunque sofferenza pancreatica, e quindi richiede interventi per evitare il peggioramento della condizione.
  2. TLI (Trypsin-Like Immunoreactivity)
    Il TLI misura la forma inattiva della tripsina. Un livello elevato nel sangue indica sofferenza cellulare nel pancreas, mentre un livello eccessivamente basso segnala insufficienza pancreatica esocrina, dovuta a un’atrofia dell’organo.
  3. PLI (Pancreatic Lipase Immunoreactivity)
    Questo esame misura la lipasi pancreatica ed è altamente specifico per il pancreas. A differenza di altri test, evita interferenze da altre fonti di lipasi. Tuttavia, in Italia non è sempre disponibile nei laboratori, rendendo spesso necessario affidarsi ai primi due esami.

La nostra esperienza ci ha portato a sviluppare percorsi specifici per i pazienti con pancreatite cronica e subclinica e grazie a un’accurata valutazione iniziale e a interventi mirati, lavoriamo per normalizzare i valori e migliorare la condizione di partenza prima di avviare il trattamento farmacologico. Questo approccio dedicato ci consente di ridurre il rischio di complicazioni e di garantire il miglior percorso terapeutico possibile per ogni paziente.

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Dott. Gianluca Barbato
Medico Veterinario
Specializzato in Patologia e Clinica degli Animali d’Affezione
Consulente Scientifico per la Training Center LLC

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