L’importanza di un approccio completo nella gestione della leishmaniosi canina

La leishmaniosi canina è una malattia complessa che richiede un approccio terapeutico ampio e ben strutturato. Le terapie convenzionali si concentrano principalmente sulla riduzione dei sintomi, senza però mirare all’eradicazione dell’infezione. Questo limite rende il paziente vulnerabile a recidive e complicazioni, evidenziando la necessità di strategie più complete.

Le limitazioni delle terapie convenzionali
Le terapie tradizionali, come l’uso di miltefosina, allopurinolo e Glucantime (antimoniato di meglumina), sono finalizzate al controllo dei sintomi, ma non sempre eliminano completamente il parassita. In molti casi, inoltre, i trattamenti standard possono risultare mal tollerati a causa degli effetti collaterali, portando all’interruzione della terapia. Questi approcci si basano su concetti ormai superati che non affrontano due aspetti fondamentali: la prevenzione e l’eradicazione.

Prevenzione: un pilastro fondamentale
La prevenzione è cruciale per evitare recidive e nuove infezioni. Anche quando il paziente risponde bene alla terapia, una gestione scorretta del rischio di reinfezione può portare a ricadute. È fondamentale adottare misure preventive che riducano al minimo l’esposizione al vettore, considerando che gli strumenti tradizionali come fialette e collarini possono non essere sufficienti, soprattutto in aree ad alta prevalenza.

Eradicazione: un obiettivo trascurato
L’approccio tradizionale valuta spesso il titolo anticorpale per monitorare l’infezione, ma questo parametro può risultare poco affidabile. Nelle infezioni croniche, il titolo può scendere naturalmente fino a valori non rilevabili, fornendo risultati che sembrano indicare una guarigione. D’altro canto, il titolo può anche aumentare senza che vi sia una reale correlazione clinica, cioè senza un’attiva presenza del parassita. Verificare con precisione se il parassita è ancora presente è quindi essenziale per stabilire il reale stato del paziente.

I limiti delle terapie classiche
La terapia con l’antimoniato di meglumina è comunemente utilizzata, ma i dosaggi standard possono risultare difficili da tollerare per molti pazienti. Questo spesso comporta l’interruzione del trattamento, non a causa dell’operato del medico, ma per la mancanza di adattamenti terapeutici basati su conoscenze più recenti. In molti casi, le famiglie riferiscono peggioramenti del quadro clinico con i trattamenti standard, che in situazioni critiche possono portare addirittura alla morte.

Conclusioni
Affrontare la leishmaniosi richiede un approccio personalizzato che non solo riduca i sintomi, ma che punti alla prevenzione delle recidive e all’eradicazione del parassita. Questo approccio permette di migliorare la qualità di vita del cane e di ridurre il rischio di complicazioni.

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Dott. Gianluca Barbato
Medico Veterinario
Specializzato in Patologia e Clinica degli Animali d’Affezione
Consulente Scientifico per la Training Center LLC.


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