La leishmaniosi canina è una malattia complessa e il momento in cui si manifesta può variare. In media, la prima diagnosi avviene intorno ai 4 anni di età. Questo non significa che un cane non possa ammalarsi prima o dopo questa età.
Ci sono spiegazioni in parte logiche, in parte statistiche, alcune chiarite e altre ancora da approfondire:
🔹 Nei primi anni di vita, i cani mantengono una certa immunità naturale alla malattia. Questo permette loro di non ammalarsi affatto oppure di infettarsi e rimanere asintomatici, senza presentare sintomi clinicamente rilevabili.
🔹 Con il passare del tempo, dopo anni di esposizione, la leishmania può indurre modifiche nella lettura e nella trascrizione del DNA delle cellule immunitarie. Queste cellule diventano progressivamente incapaci di combattere l’infezione. Questo processo richiede tempo ed esposizioni multiple. I 4 anni rappresentano un punto critico, poiché è l’età in cui, statisticamente, si riscontrano più diagnosi.
Tuttavia, è importante sottolineare che questa è solo una media statistica. La malattia può manifestarsi in qualsiasi momento della vita del cane e l’età non rappresenta un limite rigido.
Cosa succede nei cuccioli?
Il discorso è diverso per i cuccioli. Se il contagio avviene prima che il sistema immunitario sia completamente formato (indicativamente nei primi 6 mesi di vita), i segni clinici possono comparire precocemente. In questi casi, spesso è necessario l’intervento veterinario entro il primo anno di vita.
Il ruolo della genetica
Per i cani adulti, la genetica gioca un ruolo fondamentale nella risposta alla leishmaniosi.
Esistono cani che, nonostante un’esposizione continua alla malattia, non si ammalano mai. Questo è spesso il caso di cani dei canili, rifugi, pastori o addirittura alcuni randagi, che risultano perennemente negativi ai controlli.
Al contrario, ci sono casi in cui un’esposizione minima e fortuita è sufficiente per sviluppare segni clinici. Esistono anche situazioni in cui il cane resiste per anni nonostante esposizioni frequenti, ma alla fine sviluppa la malattia in forma clinica.
La prevenzione: un pilastro imprescindibile
La gestione della leishmaniosi non deve essere vista come una lotteria, dove si spera semplicemente di non “pescare” la carta sbagliata. La prevenzione è fondamentale e deve essere effettuata in modo scrupoloso, attraverso l’uso di misure preventive specifiche.
I controlli veterinari devono essere effettuati annualmente. Identificare una positività in assenza di sintomi offre grandi possibilità di intervenire e proteggere il cane, aumentando le chance di gestire efficacemente la malattia.
➡️ La prevenzione è la chiave per ridurre i rischi e garantire il benessere del cane. La diagnosi precoce, unita a cure mirate, può fare la differenza.
Dott. Gianluca Barbato
Medico Veterinario
Specializzato in Patologia e Clinica degli Animali d’Affezione
Consulente Scientifico per la Training Center LLC
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