Il mio pastore tedesco è risultato postivo alla Leishmaniosi

In questo articolo parleremo di:

  1. Positività ai test
  2. Stadi
  3. Terapie
  4. Contagio
  5. Prevenzione

mentre rispondiamo a Matteo che ha ricevuto la diagnosi da poco.

Buona lettura!


Ecco la versione corretta del tuo testo, mantenendo il tuo stile e rispettando l’ordine dei punti:


Ciao Matteo,
grazie per il post e benvenuto.
Ti hanno consigliato bene, perché qui trovi le informazioni di cui hai bisogno per capire meglio la malattia e muoverti di conseguenza.

Torniamo al tuo post e analizziamo la situazione.
Hai un pastore tedesco, di cui non mi specifichi l’età, che è risultato positivo all’infezione. Ti è stata prescritta una terapia e vorresti dei consigli.

Abbiamo molti punti su cui soffermarci, facciamo un elenco e trattiamoli.

  1. Positività ai test
  2. Stadi
  3. Terapie
  4. Contagio
  5. Prevenzione

Penso che affrontando questi 5 temi, tu possa ottenere molte più informazioni di quelle che avevi quando sei entrato nel gruppo.

1. Positività ai test

Quando sottoponiamo il nostro cane al controllo per la leishmaniosi, nella maggior parte dei casi richiediamo l’esame degli anticorpi. Questo significa che facciamo un test per rilevare se il paziente ha prodotto anticorpi contro il parassita Leishmania.

Cosa ci dice questo test?
Sostanzialmente ci dice se l’organismo del paziente è venuto in contatto con il parassita.
Questo, però, non presuppone necessariamente che l’infezione si sia sviluppata.

Infatti, dopo il morso dell’insetto vettore, il paziente sviluppa degli anticorpi, ma la situazione può evolvere in tre modi distinti:

a) Il pappatacio inietta il parassita, l’organismo risponde in modo corretto e l’infezione non attecchisce.
b) Il pappatacio inietta il parassita, l’organismo va in equilibrio con la Leishmania e per mesi o anni il paziente rimane in forma asintomatica, quella che definiamo 2° stadio.
c) Il pappatacio inietta il parassita, l’organismo risponde in modo anomalo o comunque non corretto per portarlo a guarigione ed il paziente sviluppa la forma sistemica, quella che chiamiamo 3° stadio o forma viscerale.

In tutti e tre i casi, il test anticorpale può risultare positivo, ma come puoi ben capire la situazione sottostante è ben diversa.

Quindi, la prima considerazione da fare sul tuo paziente è la seguente:

  • Il paziente è positivo al test, è asintomatico, è realmente malato oppure non è malato ma solo infetto asintomatico?

La risposta a questa domanda cambia sostanzialmente tutta la faccenda, perché nel caso di falsa positività la strategia fondamentale sarà la prevenzione futura, mentre nel caso di 2° stadio, oltre alla prevenzione, va associata una terapia adeguata sul sistema immunitario.

Questa parte ci porta al secondo punto.

2. Stadi della leishmaniosi

La malattia può essere tecnicamente divisa in 5 stadi fondamentali, di cui 4 sono legati alla situazione patologica del paziente ed uno alla risposta alla terapia.

1° Stadio

  • Paziente potenzialmente infetto. Lo sono tutti i cani che possono essere morsi dall’insetto vettore, in quanto vivono in una zona a rischio. Lo sono tutti i cani dell’Europa continentale, eccetto quelli del Nord Europa, dove la piovosità, almeno per ora, limita lo sviluppo dell’insetto vettore.

2° Stadio

  • Pazienti infetti, ma non malati, cioè quelli che hanno dentro di sé i parassiti, ma ancora non hanno sviluppato la malattia.

3° Stadio

  • Pazienti che oltre ad avere l’infezione, stanno sviluppando i sintomi, sia attraverso alterazioni delle analisi del sangue, sia con segni clinici visibili come alterazioni della pelle, dei linfonodi, zoppia, diarrea.

4° Stadio

  • Pazienti con alterazioni particolarmente gravi, generalmente a carico di fegato e reni.

5° Stadio

  • Pazienti refrattari ai trattamenti comuni o con recidive frequenti. In passato, qui rientravano i cani con patologie gravi che non potevano seguire il trattamento standard, ma oggi, grazie ai nostri studi, possono essere curati. Ora consideriamo in questo stadio solo i refrattari ai trattamenti.

Il tuo paziente, almeno dal racconto, sembrerebbe un secondo stadio, a meno che le analisi non mostrino già alterazioni, prima della comparsa dei segni esterni.

3. Terapia

Le linee guida ufficiali hanno dato più luce sulla questione, catalogando le principali opzioni terapeutiche, lasciando comunque spazio al clinico e alla sua esperienza.

Le terapie proposte sono:

  1. Allopurinolo e immunoregolatori
  2. Glucantime + allopurinolo
  3. Miltefosina + allopurinolo

Nel tuo caso è stata scelta la prima opzione.

Questo approccio, però, mi trova in forte disaccordo, perché non vengono date indicazioni su come scegliere la terapia, lasciando tutto alla discrezione del clinico.

Per questo, alla luce di migliaia di pazienti che abbiamo seguito, abbiamo creato una linea più chiara per la scelta della terapia, basandoci sulle risposte attese e sulle diverse opzioni terapeutiche in base allo stadio della malattia.

Quindi:

  • Allopurinolo e immunoregolazione nei pazienti in cui il sistema immunitario è ancora in grado di rispondere correttamente.
  • Glucantime nei pazienti in cui la sola immunoregolazione non è sufficiente per eliminare il parassita.
  • Scelta della durata della terapia in base alla carica parassitaria trovata nell’organismo.

Per questo, ti consiglio vivamente di valutare una collaborazione con il nostro veterinario, primo perché potresti curare un cane che non ne ha bisogno, secondo perché se ci fosse necessità, va scelta la terapia corretta.

4. Contagio

I cani, se tenuti tra box, cuccia e giardino, si infettano, a prescindere dalla prevenzione che fai.
Collari, pipette, vaccino, neem… nulla offre protezione totale ed assoluta. Prima o poi, accadrà che l’organismo non sia adeguatamente preparato e avverrà il contagio.
Tranne nei cani naturalmente resistenti, in quel caso l’infezione non avverrà mai.

Quindi, prevenzione scrupolosa e trasferimento del cane in casa.
I benefici sono:

  1. Maggiore protezione per il cane.
  2. Scoprirai che il tuo cane è un ottimo compagno in appartamento.

So che in alcuni casi sembra impossibile mettere il cane in casa: peli, bava, cacca, pipì, familiari, oggetti delicati… ma alla fine il cane per cosa l’abbiamo preso?

La vecchia vignetta di Topolino con Pluto Minor legato alla catena nella cuccia di legno è un’eredità degli anni ’50. Oggi vediamo Pluto sul divano con Topolino.
Cerchiamo di essere la versione moderna dell’essere umano, che tratta con umanità gli animali.

5. Prevenzione

Potremmo parlarne per giorni.
Oltre a collari e pipette, la permanenza in ambiente domestico è essenziale, altrimenti non c’è protezione che tenga.

Adesso hai materiale sufficiente per andare avanti.

Viva il lupo!

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