Rispondiamo a Marta che sta curando il suo Doberman e non vede miglioramenti
Ciao Marta,
capisco cosa stai affrontando. Ci aspetteremmo che il paziente, durante la terapia, migliori, e invece, quando le cose non vanno nel verso giusto, sembra che il mondo ci crolli addosso.
Nel tuo caso, inoltre, essendo un Dobermann, la situazione tende a sfuggire di mano abbastanza presto, perché sono una delle razze più sensibili.
I motivi della sensibilità dei Dobermann sono molteplici. Ti elenco quelli principali:
- Sensibilità specifica all’antimoniato
Rispetto ad altre razze, i Dobermann soffrono molto di più per la tossicità dell’antimonio. - Risposta immunitaria tumultuosa contro la leishmaniosi canina
Rispetto ad altre razze, tendono ad avere una risposta anticorpale e cellulare molto attiva, che porta a una produzione anticorpale molto elevata e, di conseguenza, a sintomi importanti. Inoltre, mostrano una reazione linfonodale molto più marcata, come quella che vediamo nelle foto che ci hai inviato. - Sensibilità renale spiccata
È una delle razze che, anche nelle prime fasi dell’infezione, manifesta una perdita proteica significativa.
Questi tre punti da soli spiegano perché il Dobermann, durante la terapia per la leishmaniosi, è spesso quello che ha l’esito peggiore tra tutte le razze. Forse l’unica razza con una delicatezza simile, se non peggiore, è il Dogue de Bordeaux.
Come procedere
Bisogna riprendere in mano tutto il caso e definire una strategia personalizzata per il tuo paziente. Ti mentirei se ti dicessi che esiste una “pillola magica” in grado di guarire il tuo cane. Qui serve prendere la situazione in mano, partire dal primo contagio, studiare il sistema immunitario e costruire una cura mirata che porti reali benefici.
Spero che qualcuno che ha già seguito una terapia con noi possa raccontarti la propria esperienza.
In ogni caso, siamo qui per te.