Questo argomento riguarda non solo i cani provenienti da rifugi, canili e allevamenti, ma qualsiasi cane, indipendentemente dalla sua origine. Infatti, molti dei punti trattati sono sovrapponibili anche per chi ha adottato un cane da privati o da associazioni.

Malattia, contagio e trasmissione
La Leishmaniosi canina può trasmettersi in diversi modi:
- Attraverso il morso degli insetti vettori (flebotomi di varie specie)
- Per via transplacentare (cuccioli nati da madre infetta)
- Durante l’accoppiamento (trasmissione possibile tra partner)
- Tramite trasfusioni di sangue infetto (casi rari, ma possibili in contesti d’urgenza)
Cani di cui non si conosce l’origine
Questa categoria comprende animali soccorsi da situazioni di abbandono, che vivono in canili, rifugi o ospitati temporaneamente presso associazioni e volontari.
Questi cani possono:
- Aver contratto la Leishmaniosi prima di arrivare al rifugio
- Essere stati infettati durante la permanenza all’aperto, soprattutto nei mesi caldi in cui i flebotomi sono attivi
Periodo a rischio per zona geografica:
- Nord e Centro-Nord Italia: da aprile a novembre
- Sud Italia e isole: potenzialmente tutto l’anno, escluse le settimane più fredde e piovose
🔍 Nota importante: La pioggia è un deterrente molto più efficace del freddo per i flebotomi, che resistono bene anche alle temperature autunnali e invernali delle nostre regioni temperate.
La malattia può essere asintomatica
Nella maggior parte dei cani infetti, non si manifestano sintomi evidenti, quindi l’assenza di sintomi non esclude l’infezione. È importante sapere che:
- Dopo il primo anno di esposizione, solo il 5% dei cani sviluppa la malattia
- La percentuale aumenta di circa 5% per ogni anno successivo di esposizione
- Si stabilizza intorno al 45-55% dopo diversi anni
👉 Questo significa che quasi metà dei cani esposti non si ammalerà mai, anche se ripetutamente punti dai flebotomi.
Quali esami fare e quando farli
Appena arriva in famiglia:
- È consigliabile eseguire subito gli esami di base, anche per valutare la salute generale del cane.
- Se il cane ha meno di sei mesi, si possono fare le analisi generali, ma l’esame per la Leishmaniosi è meglio posticiparlo al compimento del sesto mese, se non ci sono sintomi evidenti.
Che tipo di esame fare
Il primo esame consigliato è la ricerca degli anticorpi anti-Leishmania:
- È preferibile un test quantitativo ELISA, non un test rapido qualitativo.
Quando ripetere l’esame?
- In caso di risultato negativo, è consigliabile ripetere l’esame una volta all’anno per i primi 4 anni, se il cane non è più esposto.
- Se invece il cane vive o vivrà in Italia, fino a 2000 metri sul livello del mare, l’esame andrà ripetuto annualmente.
📌 In Italia, le zone davvero esenti sono pochissime, soprattutto ad altitudine considerevole.
In caso di esame positivo
Sia in presenza che in assenza di sintomi, la diagnosi va sempre confermata con test molecolari.
Questo perché:
- Molte malattie tropicali e mediterranee possono dare sintomi simili alla Leishmaniosi
- Alcune patologie possono generare falsi positivi nei test sierologici
👉 Secondo i dati del Centro Studi sulla Leishmaniosi Canina, molti cani risultati positivi ai test rapidi non sono in realtà malati, con il rischio di ricevere cure inutili o dannose.
Approfondimenti
Per approfondire il tema dei falsi positivi, ti consiglio di leggere questo articolo del nostro blog:
👉 Facciamo attenzione ai falsi positivi nella diagnosi della Leishmaniosi canina
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