Zinco come coadiuvante nella terapia della Leishmaniosi umana e canina
Premessa
La leishmaniosi è una malattia causata da un parassita protozoario appartenente al genere Leishmania. È presente in 88 paesi ed è un problema di sanità pubblica nei paesi in via di sviluppo, con 200.000 casi registrati ogni anno. Nei paesi ad alto sviluppo, invece, è una malattia emergente nei cani domestici.
In Europa si calcola che l’incidenza della leishmaniosi nel cane domestico sia pari al 3%, contro lo 0,002% dei casi negli esseri umani.
Anche se queste percentuali possono sembrare basse, si parla comunque di 2,5 milioni di cani a rischio di sviluppare l’infezione, un numero considerevole se pensiamo alle famiglie che dovranno affrontare la malattia del loro cane.
La terapia convenzionale offre ben poche opportunità, con un tasso di animali che non si liberano completamente dall’infezione pari al 70% e una mortalità in terapia superiore al 30%.
Per questo motivo, è fondamentale valutare tutte le strategie possibili per affiancarle a quelle esistenti.
Ruolo dello zinco come immunoregolatore
Lo zinco è noto per la sua capacità di riattivare e riequilibrare il sistema immunitario.
Diversi studi hanno confrontato l’uso dello zinco nella terapia della leishmaniosi a dosaggi differenti.
Uno degli studi più rilevanti è:
“Oral zinc sulphate in the treatment of acute cutaneous leishmaniasis”
Questo studio ha dimostrato che la somministrazione orale di solfato di zinco può essere un’opzione terapeutica sicura ed efficace per la leishmaniosi cutanea acuta.
I pazienti sono stati assegnati in modo casuale a tre gruppi, ricevendo dosi orali di solfato di zinco di:
- 2,5 mg/kg,
- 5 mg/kg,
- 10 mg/kg.
I tassi di guarigione osservati sono stati rispettivamente:
- 83,9% per 2,5 mg/kg,
- 93,1% per 5 mg/kg,
- 96,9% per 10 mg/kg.
Nel gruppo di controllo, che non ha ricevuto alcun trattamento, nessuna lesione ha mostrato segni di guarigione durante il periodo di follow-up di 45 giorni.
Questi risultati suggeriscono che il solfato di zinco orale può avere un ruolo terapeutico significativo nella leishmaniosi cutanea acuta.
Il problema dell’integrazione di zinco nei cani
Il problema principale nell’integrazione di zinco nei cani è che i prodotti in commercio non contengono dosaggi così alti.
L’unico prodotto noto fino a poco tempo fa era lo Zincogen, che contiene 22 mg di zinco per capsula, una quantità molto inferiore ai 10 mg/kg utilizzati nello studio per ottenere una guarigione del 96,9% nella leishmaniosi cutanea umana.
Facendo un rapido calcolo:
- Per un cane di 30 kg, sarebbero necessarie almeno 15 compresse di Zincogen al giorno, una quantità insostenibile sia per il cane (che avrebbe conati di vomito a causa del tipo di zinco utilizzato), sia per i costi della terapia.
Per questo motivo, dai nostri studi è nato un prodotto alternativo, formulato per:
- Garantire un’alta concentrazione di zinco senza effetti collaterali gastrici.
- Rendere la somministrazione più pratica per il cane.
La nuova formulazione utilizza un tipo di zinco non tossico per lo stomaco e consente di raggiungere facilmente la dose necessaria.
Un misurino da 1 grammo contiene 100 mg di zinco, sufficiente per un cane di 10 kg.
Alla formulazione è stato aggiunto anche estratto di Aloe-emodina, un composto ricco di acemannano, utile nel contrastare l’infezione.
Studi di riferimento
📌 Oral zinc sulphate in the treatment of acute cutaneous leishmaniasis
🔗 https://pubmed.ncbi.nlm.nih.gov/11260171/
📌 In vitro and in vivo antileishmanial effects of aloe-emodin on Leishmania major
🔗 https://pmc.ncbi.nlm.nih.gov/articles/PMC4488107/
Ora hai tutte le informazioni necessarie per approfondire il ruolo dello zinco nella terapia della leishmaniosi!