L’anzianità non è una malattia

La terapia con glucantime mi ha consigliato di non farla in quanto il cane è anziano e debole. È la cura corretta secondo lei?
dal gruppo FB
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Partiamo da un concetto base: l’anzianità non è una malattia, ma una condizione.
Un paziente che definiamo anziano è un cane che vive da più di una decade.
In questi dieci anni, alcuni di loro possono aver subito di più l’azione del tempo rispetto ad altri, o perché geneticamente predisposti a un invecchiamento più rapido (e qui si apre tutto il discorso dell’accorciamento dei telomeri), o perché hanno avuto meno opportunità di contrastare i radicali liberi, che sono una delle prime cause dell’invecchiamento.
Magari hanno prodotto meno ubiquinone, meno vitamina C, meno perossidasi e altre sostanze con effetto antiradicali liberi, o solo ne hanno consumato di più perché più esposti.
E qui mi riferisco a chi mangia cibi altamente ossidati come quelli commerciali, chi è esposto al fumo passivo di sigaretta, allo smog, alle onde elettromagnetiche… ognuno aggiunga la sua.
Oppure c’è chi è invecchiato e basta, perché non possiamo vivere in eterno, alla fine dei conti.
Le cicatrici del tempo
Tutto questo per dire che l’organismo, dopo tanti anni, porta con sé le cicatrici del tempo:
- Gastriti leggere
- Sofferenza renale
- Indurimento dei vasi sanguigni
- Accumulo di tossine
Tutte queste condizioni possono rimanere in equilibrio dinamico, pronte a presentarsi quando mettiamo sotto stress l’organismo.
Il problema delle terapie standard
Farmaci come l’antimoniato di meglumina o la Miltefosina sono sostanze che già in un soggetto sano mettono molto in crisi i sistemi, specialmente se usati nei protocolli standard, in quanto spesso sono dosati in modo non opportuno.
Quanti di voi mi hanno scritto o hanno scritto al Centro Studi perché il cane, alla seconda puntura di Glucantime, stava male o perché alla seconda settimana di Miltefosina sembrava morire da un momento all’altro?
Il rischio nei cani anziani
A maggior ragione, nel soggetto anziano, dove i sistemi sono già provati, queste terapie possono accelerare squilibri già presenti ma momentaneamente sotto controllo.
Quindi, il mio consiglio per gli animali considerati anziani è valutare se è veramente necessaria una terapia con questi farmaci, perché spesso l’immunomodulazione può risolvere il problema.
E se è necessaria la terapia? Non affidarsi ai protocolli standard uguali per tutti – cuccioli, adulti e anziani – ma rivolgersi a medici con competenza nella materia, in grado di fare adattamenti basati sull’esperienza, per adattare la terapia alla condizione del cane.
Vuoi approfondire?
Spero di avervi dato spunti utili e vi ricordo che sul canale YouTube, sul gruppo e sul blog questi argomenti sono stati trattati più volte.
In tutti i casi, scrivetemi!