#104 Ho adottato un cane da una zona altamente endemica, ho fatto il test ed è risultato debolmente positivo.

Per sicurezza, ho fatto anche la PCR su sangue, che è risultata negativa. Posso stare tranquillo?

Rispondiamo a un post del gruppo:
“Successivamente abbiamo fatto una PCR su sangue intero che ha dato risultato negativo. Posso stare tranquilla? Posso anche fare la vaccinazione?”

Abbiamo quattro argomenti importanti da approfondire:

  1. Cani provenienti da zone endemiche: una sfida tra 1°, 2° e 3° stadio.
  2. Esito debolmente positivo: cosa significa?
  3. PCR su sangue: posso fidarmi?
  4. Vaccinazione: farla o no?

1. Cani provenienti da zone endemiche: una sfida tra 1°, 2° e 3° stadio

I cani che provengono da zone endemiche o che vi hanno soggiornato, anche per brevi periodi, devono essere considerati pazienti di 1° stadio, ovvero potenzialmente infetti fino a prova contraria.

In questa fase, il cane potrebbe aver contratto l’infezione, ma risultare ancora negativo ai test anticorpali, perché il parassita sta migrando dal sito del morso verso la pelle e gli organi. Non sappiamo ancora se l’infezione si svilupperà o meno.

Quando invece il cane risulta già positivo agli anticorpi, lo possiamo classificare come paziente di 2° stadio, cioè infetto ma non malato. Questo vale solo se non presenta sintomi e se gli esami del sangue sono nella norma.
Se invece il cane manifesta sintomi clinici o alterazioni agli esami del sangue, allora va classificato come paziente di 3° stadio, cioè infetto e malato.

Per confermare l’infezione nei pazienti di 2° stadio, è fondamentale la PCR, che permette di rilevare la presenza del parassita.


2. Esito debolmente positivo: cosa significa?

Un test sierologico debolmente positivo indica che il cane ha sviluppato una risposta anticorpale contro la Leishmania, ma non necessariamente è malato.

Le possibilità sono tre:

  • Un’infezione in fase iniziale: il cane ha contratto la Leishmania, ma il sistema immunitario sta ancora controllando la situazione.
  • Un’infezione pregressa: il cane è entrato in contatto con il parassita, ma non ha sviluppato la malattia.
  • Un falso positivo: alcune condizioni possono portare a una leggera positività senza che il cane sia realmente infetto.

3. PCR su sangue: posso fidarmi?

La PCR (Polymerase Chain Reaction) è un metodo altamente sensibile che rileva frammenti di DNA del parassita. Tuttavia, il sangue non è il campione ideale per questo test.

La PCR può essere eseguita su diversi tessuti, ma per avere un risultato affidabile deve essere fatta sugli organi bersaglio della Leishmania, perché è lì che il parassita si localizza.

Il sangue, invece, raramente contiene abbastanza materiale genetico per dare un risultato attendibile. Una PCR negativa su sangue non esclude l’infezione!

Gli organi più indicati per eseguire la PCR sono:

  1. Pelle, se ci sono lesioni riconducibili al morso del vettore o lesioni tipiche della malattia.
  2. Linfonodi, se sono ingrossati.
  3. Midollo osseo, milza e fegato, perché sono organi bersaglio della malattia.

Quindi, se vogliamo una conferma più affidabile della presenza o assenza del parassita, dobbiamo scegliere il campione giusto per la PCR.


4. Vaccinazione: farla o no?

Il vaccino attuale non impedisce al cane di infettarsi se viene punto dal vettore, ma può essere un valido aiuto nella gestione della malattia.

Tuttavia, va considerato che la mancata vaccinazione può escludere il rimborso assicurativo in caso di malattia.

Di per sé, il vaccino non può essere considerato una strategia efficace per prevenire l’infezione. Non basta da solo, ma può essere utile se inserito in una strategia di protezione completa (repellenti, controllo periodico, gestione dell’ambiente).


Cosa fare ora?

Nel caso specifico del cane adottato da zona endemica con test sierologico debolmente positivo e PCR su sangue negativa, la priorità è monitorare la situazione.

Una volta confermata o meno la migrazione del parassita, è fondamentale iniziare subito terapie di supporto immunitario, per evitare che l’infezione progredisca.

Spero di aver dato abbastanza spunti di approfondimento. Per ogni caso specifico, potete rivolgervi al Centro Studi sulla Leishmaniosi Canina per una valutazione più approfondita.

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Dott. Gianluca Barbato
Medico Veterinario
Specializzato in Patologia e Clinica degli Animali d’Affezione
Consulente Scientifico per la Training Center LLC

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