#102 È corretta la terapia prescritta?


Con l’occasione rispondiamo a Grazia, che ci presenta la situazione di Nala.

Vi mando l’esito degli esami e la cura che ha fatto il cane, grazie in anticipo.

Vi illustro il caso:

  • Presenza di anticorpi per leishmania: valore 1 su una scala da 0 a 2,5, dove fino a 1,6 è debolmente positivo, un quadro borderline nei pazienti dubbi. Valori superiori sono sicuramente positivi.
  • Creatinina pari a 1,5 mg/dl
  • Funzione epatica normale
  • Globuline: 3,8 g/dl
  • Manca la parte infiammatoria (ferritina, IgG, aptoglobina, rapporto CD4/CD8).

Non sembra che il cane avesse sintomi, in quanto la famiglia parla di positività al test e non di segni clinici che abbiano portato alla diagnosi o al sospetto di malattia.

L’emogramma è normale e non ci sono segni di alterazioni, così come l’elettroforesi è nella norma.

La terapia prescritta è stata:

  • Immunix
  • Allopurinolo

Partiamo da alcuni concetti chiave:

  1. Positività: cosa significa e come si esprime
  2. Analisi e valutazioni
  3. Terapia

1. Positività

Avere una positività agli anticorpi non significa automaticamente che il paziente abbia la malattia, ma indica solo che è entrato in contatto con il parassita.

È fondamentale verificare se il paziente ha effettivamente sviluppato l’infezione, ovvero se il parassita è passato dalla pelle all’interno dell’organismo o se, al contrario, il sistema immunitario ha già eliminato il parassita, mantenendo solo una memoria anticorpale che può risultare positiva anche in assenza di malattia attiva.

Per confermare un’infezione attiva, è indispensabile ricercare il parassita negli organi bersaglio, attraverso:

  1. Cute, se sono presenti lesioni
  2. Linfonodi, se sono ingrossati
  3. Midollo, milza e fegato, in assenza di segni clinici evidenti

Nel caso specifico, la presenza di anticorpi debolmente positivi indica che il paziente rientra nella fascia dubbia. In questa fascia rientrano quei pazienti il cui risultato può essere falsamente positivo a causa di altre condizioni che influenzano il test.

Sono quei risultati che nell’IFAT si attestano fino a 1,160 o che nell’ELISA risultano borderline. In questi casi, la PCR diventa cruciale, soprattutto in assenza di sintomi specifici, per distinguere tra un’infezione attiva e una semplice esposizione passata.

2. Valutazione delle analisi

Dobbiamo distinguere tra medicina convenzionale e medicina personalizzata.

  • Nella medicina convenzionale, poiché la terapia non elimina il parassita, il cane rimane sempre sieropositivo. L’obiettivo principale è il raggiungimento della condizione asintomatica e, se il cane è già clinicamente sano, non si interviene.
  • Nel nostro approccio personalizzato, invece, puntiamo a eliminare il parassita dal corpo dell’animale. Per questo motivo, trattiamo anche i pazienti senza sintomi, ma solo dopo conferma dell’infezione con le metodiche diagnostiche appropriate.

La terapia varia in base a:

  • Numero di copie del parassita
  • Risposta infiammatoria del paziente

Si parte da una terapia immunoregolatrice fino a una terapia antibiotica, monitorata e modulata per raggiungere la guarigione parassitaria, ovvero l’eliminazione completa del parassita dall’organismo.

Nel caso specifico, mancano elementi fondamentali per stabilire se il paziente sia effettivamente malato.

3. Terapia

Quella prescritta segue un nuovo approccio della medicina convenzionale, che prevede di trattare cani positivi alla leishmania anche in assenza di sintomi, senza però sapere se siano realmente malati o meno.

Tuttavia, abbiamo visto che alcuni pazienti possono risultare falsi positivi, cioè non realmente infetti. Trattarli senza una diagnosi definitiva espone a rischi inutili, come gli effetti collaterali dell’allopurinolo, che possono essere gravi se non gestiti correttamente.

Inoltre, manca un punto cruciale: dove si è infettato il paziente?

Se non si parte da questa informazione, tutto il protocollo perde valore. Se c’è un fallimento nella prevenzione, il paziente non sviluppa un’immunità adeguata e rischia di ammalarsi in futuro in forme sempre più gravi.

Se ti trovi in questa situazione, contattaci.


Per ulteriori approfondimenti, puoi trovare il materiale sui nostri canali social:


Dott. Gianluca Barbato
Medico Veterinario
Specializzato in Patologia e Clinica degli Animali d’Affezione
Consulente Scientifico per la Training Center LLC

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